Insegnanti e graduatorie. A Palermo è acqua alta

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maria-chiara-carrozzaDi Luigi Asero

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Il mese di agosto volge ormai al termine, con esso le vacanze per buona parte degli italiani (quelli almeno che han potuto permettersi una vacanza), ma soprattutto si riavvicina l’ora fatidica. L’ora più temuta forse da tutti noi in giovane età: la riapertura delle scuole. Un’ora temuta spesso anche da quegli insegnanti che vivono l’incubo della precarietà, o di quelli in attesa di utilizzazione o assegnazione. I Provveditorati hanno un termine ben preciso per la compilazione definitiva delle graduatorie e per l’espletamento delle operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria: il 31 agosto.

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Fermiamoci un attimo per comprendere meglio il problema. Si potrebbe pensare che se questo termine fosse sforato di qualche giorno, in fondo, in mondo continuerebbe a vivere. Ed è certamente vero.
Ma proviamo a capire meglio cosa accade se l’espletamento delle operazioni di utilizzazione e assegnazione non avviene entro e non oltre il termine utile.
Ci sono insegnanti che lavorano, per esigenze varie, in luoghi assolutamente distanti da casa. Insegnanti cui la cattedra è stata assegnata a 500 o 1000 Km di distanza che, in assenza di graduatoria, devono necessariamente presentarsi in tempo utile (ossia il prossimo lunedì 2 settembre) nei plessi scolastici ove è stata assegnata la cattedra.
Poniamo per esempio, ed è un esempio frequente, che un insegnante però usufruisca della possibilità (non privilegio ma possibilità per cause di forza maggiore) di rimanere vicino casa (è il caso di chi ha cattedra nei territori colpiti da eventi sismici, o di chi per necessità proprie e/o di familiari è fruitore della L. 104), la mancata assegnazione comporta un improvviso e quanto mai improbabile spostamento (improbabile perché non è facile trovar posti disponibili in aerei o treni all’ultimo giorno), dovrà pagare alberghi, vitto. Tutto quel che non sarebbe necessario -e che lo Stato mai rimborserà- se quelle benedette graduatorie fossero stilate per tempo.

A tal fine citiamo una circolare della Direzione Generale degli Uffici Scolastici che, già in data 21 agosto (Prot. MIUR AOODRLO R.U. 10883) avvisa tutti i dirigenti scolastici, del testo ci preme sottolineare una parte specifica:

Non essendo a tutt’oggi stato sottoscritto il testo definitivo del contratto, nell’approssimarsi dell’inizio dell’anno scolastico, anche al fine di garantire l’individuazione degli aventi titolo alla stipula di contratti a tempo indeterminato prima del 31 agosto 2013, si ritiene necessario che le SS.LL. dispongano formalmente i provvedimenti di utilizzazione e di assegnazione provvisoria del personale docente, educativo ed ATA, fatte salve diverse disposizioni ministeriali che dovessero intervenire o, comunque, eventuali modifiche al testo contrattuale. E’ infatti superfluo rammentare che, qualora ulteriori indugi nell’adozione dei provvedimenti relativi al personale con contratto a tempo indeterminato non consentissero di individuare entro il 31 agosto prossimo i destinatari delle nuove immissioni in ruolo, ne discenderebbe l’impossibilità per i neoimmessi di assumere servizio nell’anno scolastico 2013/2014, con grave nocumento per l’Amministrazione e per i diretti interessati.

Sulla base di queste precise e puntuali considerazioni, di un funzionario certamente competente e non quindi di “mera estrapolazione giornalistica” ci chiediamo, e chiediamo al ministro competente perché l’unica provincia che non ha ancora adempiuto ad oggi, venerdì 30 agosto, sia siciliana e più precisamente la provincia di Palermo.

Forse sarebbe opportuno richiamare, anche con apposito Ordine di Servizio, tutto il personale affinché adempia entro i termini stabiliti dalla Legge. Anche per non creare, come lo scorso anno quando le operazioni furono completate oltre metà settembre a scuole iniziate, quel “grave nocumento per l’Amministrazione e per i diretti interessati” di cui -giustamente, la Direzione Generale del MIUR si preoccupa.

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